Una benemerita iniziativa: edito dalla Rai, per iniziativa del Segretariato Sociale, è uscito in questi giorni il volume ROMA, 7 ottobre 2010 “PER LA VERITÀ, PER ISRAELE” Mille voci al Tempio di Adriano che ripropone, in italiano e in inglese (A Thousand voices at the Temple of Hadrian “FOR THE TRUTH, FOR ISRAEL” Rome October 7 2010), tutti i discorsi pronunciati e i messaggi di adesione pervenuti alla rilevante “maratona oratoria” (vi hanno partecipato oltre tremila persone), tenutasi lo scorso 7 ottobre in Piazza della Pietra a Roma, presso il Tempio di Adriano, per impulso, in primo luogo, di Fiamma Nirenstein, giornalista, scrittrice e parlamentare Pdl., Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, al fine di denunciare il complesso di pregiudizi e menzogne, in atto ormai da troppo tempo, contro l’unica vera democrazia del Medio Oriente: lo Stato di Israele. Complesso di pregiudizi e menzogne, corrispondente ad interessi diversi, peraltro in grado di vellicare nel pubblico sentimenti e stati d'animo nascosti spesso nel profondo dell'inconscio, ma pur sempre pronti a riemergere.
Il volume, reperibile tramite la Libreria Ebraica Kiryat Sefer di Roma (Comunità Ebraica di Roma, via del Tempio 2, Roma, Tel: 06-45596107), raccoglie le numerosissime voci di politici (di qualsivoglia schieramento), intellettuali di diversa provenienza, artisti di fama internazionale, coraggiosi dissidenti dei Paesi islamici (ricordiamo a tale proposito un rilevante incontro sulla, troppo spesso dimenticata e snobbata, dissidenza in ambito musulmano, tenutosi, sempre a Roma e sempre ad opera di Fiamma, alcuni anni fa) i quali hanno inteso testimoniare, tramite effettiva presenza o l’adesione scritta, il loro appoggio ad uno Stato, nato grazie all’opera del Movimento Nazionale Ebraico, il Sionismo, e il cui riconoscimento internazionale poggia sulla Risoluzione dell’Assemblea Generale ONU n. 181 del 29 novembre 1947; oggetto tuttavia, fin dal suo sorgere (per l’esattezza, ancor prima), dell’odio e della guerra dei vicini e della progressiva delegittimazione, andatasi affermando nei decenni successivi, operata dalle organizzazioni internazionali, ONU in primo luogo, e dalle varie istituzioni dei paesi democratici, anzitutto europei.
Come la stessa Nirenstein sottolinea nell’introduzione all’opera, l’iniziativa “Per la verità, per Israele” non propone una “piattaforma politica”, bensì morale: porre fine cioè ad un imbroglio vero e proprio che intende -e, purtroppo, in larga parte, ci riesce benone- rendere odioso e disprezzabile un Paese dall’intensa vita civile e culturale, come, tra l’altro, è stato possibile rilevare dalla Mostra a tutto campo tenutasi nei giorni scorsi a Milano dal titolo L’Israele che non ti aspetti.
Segue un sintetico, prezioso dossier, volto a dimostrare come la delegittimazione di Israele avvenga a tutte le latitudini e senza freni: pur essendo il Paese più minacciato del pianeta, anzi l’unico sul cui diritto all’esistenza ancora si discute, la cui capitale non è internazionalmente riconosciuta (!), è condannato dalla stampa e dalle istituzioni internazionali qualunque atteggiamento assuma, qualunque cosa faccia. Vengono in mente le profetiche parole di un Giusto, il Magistrato Giovanni Falcone, trucidato da Cosa Nostra il 23 maggio 1992, con la moglie Francesca e i cinque uomini della scorta: con diabolica abilità la mafia riesce a far sì che chi la combatte sul serio venga pian piano isolato dal contesto sociale, anziché sostenuto dallo stesso. In questo modo l’organizzazione criminale può colpirlo con maggiore facilità.
Il terrorismo islamista, questa Cosa Nostra mediorientale all’ennesima potenza, da anni è impegnata in un’opera di delegittimazione dello Stato di Israele. Delegittimazione diretta e non contrastata -anzi!- nei massimi consessi internazionali; delegittimazione indiretta, ad opera dei “contigui “(uso volutamente una terminologia di derivazione…falconiana), i quali sono impegnati pure in un solido boicottaggio dello Stato ebraico: economico, culturale, accademico, istituzionale; perfino sportivo! Salvo però avvalersi di prodotti israeliani, senza saperlo o facendo finta di non sapere (basti solo pensare al vasto settore dell’high tech o alla farmacologia).
Tutto è documentato e riportato nel libro, dove Fiamma coinvolge il lettore nella preparazione della sua iniziativa: racconta speranze, tensioni, timori…e l’amicizia, talora, sorprendente, di tanti. Dà atto dell’adesione di diverse cariche istituzionali, dell’entusiasmo di amici e di persone che hanno capito il valore di questa battaglia democratica.
I nomi dei partecipanti sono, come detto, numerosi e vengono riportati nel volume in ordine cronologico per la parte concernente lo svolgimento della manifestazione e in ordine alfabetico per quanto riguarda i messaggi inviati. Ne lascio il piacere della conoscenza al lettore.
Questo discorso a più voci “per rivendicare la verità su un Paese e un popolo che troppo spesso non la ottengono”, come sotto linea il responsabile del Segretariato Sociale RAI, Carlo Romeo a proposito del libro, è stato presentato, alcuni giorni fa, presso la RAI con l’intervento, oltre che di Nirenstein e Romeo, di importanti personalità, quali Alain Elkann, Francesco Rutelli, Farid Ghary (Presidente del Reform Party of Syria), Riccardo Pacifici, Eugenia Roccella, Enrico Pianetta, Luigi Compagna.
L’opera è la prima pubblicazione dell’associazione SUMMIT, nuovo centro di ricerca e divulgazione di politica internazionale, nato anch’esso su impulso del Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, volto focalizzare i propri interventi politici e scientifici sui diversi problemi, in primo luogo strategici e di sicurezza, che interessano il Medio Oriente e nei quali Israele è attore primario.
Un compito immenso, molto scomodo e difficile: un dovere sostenerlo per coloro i quali hanno a cuore la democrazia sostanziale. Per coloro, donne e uomini di buona volontà, che si riconoscono nella professione di fede espressa proprio ieri da due giovani sposi: “….credo nell’uomo quale immagine di D-o…credo nella vita come gioia….. non prestito effimero dominato dalla morte, ma dono definitivo”.