om-aprile-2023

 

Carissima Orchestra Mozart!

L’itinerario beethoveniano iniziato lo scorso anno si concede una digressione –ma fino ad un certo punto-, di altissimo livello con il concerto di primavera (11 aprile 2023) che vede protagonisti una coppia di immortali:

Johannes Brahms e Richard Wagner,  rivali che più di così non si può

 

 

Una precisazione per i lettori.

Non so per quale (plausibile) motivo i brani musicali che ero solita intervallare tra un commento e l’altro mi sono stati tutti cancellati. Da chi, di grazia? Violazione di pretesi diritti d’autore? Forse. E chi lo sa…

E’ certo è che i miei lettori, d’ora in poi, diminuiranno di numero; e, ciò che più conta, al di là della mia modesta persona, viene scoraggiata una passione -quella per la Musica, con la M maiuscola- che, mi pare, non è poi così diffusa nel nostro Paese. Almeno non quanto meriterebbe.

Mi ero sforzata di avvicinare a questa nobile Arte quante più persone possibili, facendo leva non tanto sulla competenza tecnica che non ho, quanto sull’entusiasmo. Non sia mai…..

Chiedo quindi venia in anticipo. Mi limiterò a dare semplici suggerimenti di ascolto. Non sarà la stessa cosa, ma pur sempre meglio di niente.

Quanto al passato, non intendo rimaneggiare i commenti pubblicati, per nascondere certi vuoti, ma li lascerò, quei vuoti, muta protesta a testimonianza di una grettezza senza fine.

Da notare che anche i trailer dei film hanno subito la stessa sorte. Tutto il mio impegno di oltre dieci anni  ridotto a metà.

Amen. Evviva l’ignoranza, segno dei miseri e burocratici tempi in cui ci tocca vivere.

Mi limito a due brevi note sui protagonisti, precisando che, purtroppo, una spiacevole indisposizione mi ha impedito di godere appieno di questo suggestivo concerto. Quindi, contributi ridotto al minimo e non  solo per le censure subite.

 

Johannes Brahms nasce ad Amburgo il 7 maggio 1833 e muore a Vienna il 3 aprile del 1897 Iniziato alla musica dal padre, musicista dilettante, rivela presto un eccellente talento naturale: precoce e attirato da tutti gli strumenti, inizia a studiare pianoforte a sette anni. Nel 1853 ha alcuni incontri estremamente significativi per la sua vita artistica, primo fra tutti quello con il grande violinista Joseph Joachim che lo introduce nella casa di Robert Schumann –a Lipsia- il quale ne comprende subito le eccelse qualità; anzi lo segnala nella sua Rivista Neue Zeitschrift für Musik (fondata da lui nel 1833) come il musicista del futuro; Brahms, per parte sua, ha sempre considerato Schumann il suo unico e vero maestro, restandogli vicino con devozione fino alla morte. Il legame con la moglie, la celebre pianista Clara Wieck Schumann (del quale tanto si è parlato e fantasticato) durerà fino alla morte di lei: Brahms le sopravvive meno di un anno. La produzione di questo gigante della musica occidentale abbraccia molti generi: le stupende quattro sinfonie, il celebre concerto per violino ed orchestra, tantissima musica da camera con capolavori assoluti tra quartetti, quintetti e sonate per strumento solista. Alla continua ricerca di perfezione stilistica, Brahms è assai lento nello scrivere e soprattutto nel pubblicare ed eseguire le proprie opere, o almeno quelle che egli considera importanti. La sua Prima sinfonia (che Hans von Bülow definisce  “la Decima di Beethoven”) vede la prima esecuzione solo nel 1876, a Karlsruhe: il maestro ha già oltre quarant’anni. I critici dell’epoca indicano in Brahms l’antagonista della “musica avveniristica” wagneriana. Il secondo romanticismo musicale tedesco, turbato dal titanismo estremo di Richard Wagner è invece attraversato da una profonda intimità in Brahms, nel quale la severa continuità con la tradizione classica si armonizza con il ricorso ad accenti romantici. Brahms sa fondere rigore contrappuntistico e completa adesione alla forma classica ad uno spirito profondamente romantico che si manifesta nel magnifico colore musicale, nell’inesauribile invenzione melodica e in straordinarie sovrapposizioni ritmiche.

 

Come sappiamo, il  presente concerto presenta due opere brahmsiane

La prima:

Variazioni su un tema di Joseph Haydn, op. 54a

 

Variazioni su un tema di Joseph Haydn, (Variationen über ein Thema von Jos. Haydn), ora anche chiamate Variazioni Sant’Antonio, è un’opera in forma di tema e variazioni, composta da Johannes Brahms nell’estate 1873 a Tutzing in Baviera.

Consiste in un tema in si bemolle maggiore basato su una “Chorale St Antoni”, otto variazioni e un finale. L’opera fu pubblicata in due versioni: per due pianoforti, scritta prima ma designata op. 56b e per orchestra, designata op. 56a.

Brahms compose il lavoro su un tema intitolato “Chorale St. Antoni” (Corale di Sant’Antonio), che Brahms aveva trovato in una composizione per ensemble di fiati. Quando Brahms lo scoprì, il pezzo d’insieme di fiati portava un’attribuzione al compositore Joseph Haydn. Brahms intitolò la propria composizione di conseguenza, accreditando Haydn per il tema. Tuttavia gli editori musicali all’inizio del secolo scorso spesso collegavano nomi di compositori famosi a opere di compositori sconosciuti o meno noti, per rendere i pezzi più vendibili. Ricerche successive hanno concluso che il pezzo per fiati che Brahms utilizzò come fonte non si adatta allo stile di Haydn. Il brano d’insieme di fiati rimane senza una chiara attribuzione. I misteri dei grandi musicisti.

Di conseguenza, il pezzo di Brahms è talvolta indicato oggi, nelle registrazioni e nei programmi dei concerti, come St. Anthony Variations, oltre al titolo originale che Brahms gli ha dato.

Un suggerimento di ascolto: l’esecuzione ad opera dell’Orchestra della WDR (emittente radiotelevisiva pubblica locale del Land tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia) di Colonia avvenuta il 17.1.2020, presso la Philarmonie di Colonia,  sotto la bacchetta del  Direttore, Cristian Macelaru.

 

La seconda opera è la famosa

Sinfonia n. 4   in Mi minore , op. 98

La Sinfonia n. 4 in mi minore Op. 98 è l’ultima delle quattro sinfonie di  Brahms. È da molti considerata come uno dei più grandi capolavori del musicista tedesco. E’ detta “L’Utopia di Brahms”. La sua composizione non fu particolarmente lunga e durò circa un anno, dal 1884 (data di completamento della precedente sinfonia) al 1885. Un’esecuzione tipica dura circa quaranta minuti.

La prima esecuzione pubblica avvenne a Meiningen il 25 ottobre 1885 con Brahms alla direzione. La sinfonia ebbe subito successo, successo cresciuto col passare degli anni e delle rappresentazioni.

I quattro movimenti nei quali essa si articola sono i seguenti:

  1. Allegro ma non troppo
  2. Andante moderato
  3. Allegro giocoso Allegro energico e appassionato

Invito all’ascolto della commovente interpretazione dei Wiener Philarmoniker, diretti da Leonard Bernstein: Lucerna 8 settembre 1998, due anni prima della morte del Maestro.

 

Difficile riassumere in poche righe la vita di Richard Wagner (Lipsia, 22 maggio 1813 / Venezia, 13 febbraio 1883).

Compositore, critico, librettista tedesco Wagner ha impegnato il suo genio per realizzare un teatro “totale” , in unione stilistica di poesia, suono, recitazione, un’opera in musica comprendente tutte la forme d’arte, compresi gli elementi architettonici e scenografici.

Stasera viene presentato il celeberrimo Idillio di Sigfrido, sul quale non  m’intrattengo avendolo già fatto ampiamente nel mio Diario di Viaggio 2017, in occasione del soggiorno a Lucerna [1].

Per rivivere l’incantata atmosfera di questo brano, ecco l’interpretazione dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, in data 1.7.2020 -in piena pandemia, dunque-, diretta dal suggestivo Juraj Valchua.

[1] V. Puntata del 9 agosto 2017.

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